A Sonia
2 Maggio 2023

Questo è un articolo che non avrei mai voluto scrivere però lo faccio perché altrimenti impazzisco.
Devo mettere in ordine il dolore e le emozioni.
A Sonia
Prima o poi capita a tutti, purtroppo, di perdere un amico a causa di una malattia che se lo porta via. Chiamiamo però le cose con il loro vero nome, senza generalizzare:
Prima o poi capita a tutti, purtroppo, di perdere un amico a causa di un CANCRO.
Quando poi questa persona risulta essere una donna di solo un anno più grande di te, una amica presente nella tua vita da quando avevi undici anni nonché madre di tre figli, fedele compagna e instancabile lottatrice, allora, quando queste cose si sommano, risulta essere davvero difficile accettare, o meglio, farsene una ragione.
La mia amica Sonia oggi è volata nel sacro Giardino del Cielo.
Sto cercando di non chiedermi “Perché” dato che la risposta la conosco già:
la vita accade, è imprevedibile e ci colpisce a volte donandoci gioia, altre infliggendoci immensi dolori.
Il mio analista mi sta insegnando a vedere il bicchiere mezzo pieno…
Lo so, qui è davvero complicato, ammetto di fare uno sforzo sovrumano, ma ci sto provando. Confesso però che non ci sto ancora riuscendo.
Sonia combatteva col cancro da venti anni, e se questo mostro se la fosse presa tanti anni fa, adesso le sue due figlie non ci sarebbero e lei non avrebbe vissuto una vita, credo, felice insieme alle persone che amava.
Ogni giorno è stato un regalo prezioso.
Vorrei raccontarvela, soprattutto per fissare il suo ricordo nella mia memoria, cosicché rileggendo questo articolo, possa sentirla al mio fianco e vederla con gli occhi del tempo che resta nella mente, rendendola infinita.
Sonia per me era, prima di ogni altra cosa, Sorriso.
Le venivano gli occhi piccoli con le classiche rughette di espressione ai lati, perché lei non faceva mai mancare il suo sorriso a chi aveva il piacere di stare in sua compagnia.
Era così a dodici anni, a venti e a cinquantuno.
Sonia sapeva ascoltare, osservare e trasmettere forza, anche grazie alla spontaneità con cui portava una parrucca, o un turbante, o una fascia elastica al braccio o camminava aiutandosi con un bastone.
So per certo però che Sonia era anche arrabbiata, tanto arrabbiata.
Come darle torto…sentire la vita che ti sfugge a un’età in cui senti di voler fare ancora tante cose, di volerti vivere la tua famiglia, di voler continuare il tuo percorso perché non puoi arrenderti all’idea che sia finito lì…insomma: come fai a non essere incazzata?
Spesso di pomeriggio, dopo aver fatto lezione di Inglese o Spagnolo con le sue figlie, che lei amava a dismisura come solo una mamma può fare, ci fermavamo a chiacchierare, ci raccontavamo.
Mi confessò il suo dolore nel constatare per l’ennesima volta gli effetti della chemio sul suo corpo e quei capelli che le rimanevano tra le mani a ciuffi
Roby…a ciuffi…di nuovo.
Sonia, però hai trovato una parrucca che ti dona tantissimo, sembrano tuoi.
Hai visto? È proprio carina…piace tanto anche a me.
Scherzavamo…un riso amaro però, molto amaro.
Sonia dipingeva, lo faceva soprattutto all’inizio di questo lungo percorso in salita, era il suo modo di distrarsi ed era anche brava. Poi è arrivata la scuola e l’insegnamento. Tante volte mi ha detto che insegnare le faceva bene, la faceva sentire viva. Ribadiva di aver trovato grande umanità intorno a sé. I colleghi la supportavano, la stimavano, i suoi alunni la aiutavano e rispettavano.
Sonia non si è mai tirata indietro, ha sempre aiutato tutti e ha corso…ha corso tanto per stare dietro alle necessità delle persone che amava.
Sonia era un essere speciale e chiunque l’abbia conosciuta può confermarlo.
Riservata e amorevole.
Pensate che aveva notato che mi rattristavo quando la vedevo col cerotto sulla mano, segno che aveva appena fatto una seduta di chemio, e allora l’ultima volta, dopo l’ultimo giro mi ha detto
Roby, ho tolto il cerotto perché mi sono accorta che ti faceva male, lo guardavi con occhi tristi, ma ho finito il ciclo e adesso aspettiamo di vedere come è andata.
Sonia era così…premurosa, vera.
Disgraziatamente però, l’ultimo ciclo non è andato bene e quando l’ho vista tanto stanca, talmente priva di forze da non riuscire ad alzarsi per accompagnarmi alla porta, ho capito che qualcosa non andava.
Poi la caduta e…e tutto quello che ne consegue.
Sonia è stata generosa fino alla fine. Ho rivisto tanti vecchi amici intorno al suo letto. L’abbiamo rincretinita di parole e di racconti, di fatti e di ricordi e lei, spesso silenziosamente, partecipava o rispondeva con un sorriso.
Per esperienza di vita so però che arriva un momento in cui il male è più forte e dopo aver combattuto tante battaglie, l’unica cosa che si desidera è non la resa, ma la pace.
Le guerre finiscono quando si firma la pace.
Lei l’ha firmata e ora è nuvola, e stella, e cielo, e aria e vento e ricordo indelebile nel mio cuore.
Pensando a lei ho scritto alcuni versi e anche un racconto breve che vi riporto di seguito.
Il mio abbraccio va a Luigi, suo marito e per me amico sin dall’adolescenza, che ha fatto del suo meglio per rendere il passaggio da questo mondo a quello degli angeli, il meno doloroso possibile.
Il mio affetto va ai tre figli che restano troppo, troppo presto senza una mamma. Auguro loro di imparare a poco a poco a camminare col ricordo di Sonia nel cuore, senza dimenticare, ma mettendo a frutto tutti i suoi insegnamenti e l’incredibile esempio di vita e resistenza che ha donato a loro e a noi tutti.
Sonia, amica mia, grazie per esser stata parte della mia vita col tuo sorriso gentile. So che lo riconoscerò quando lo vedrò brillare tra le stelle del firmamento.
.
A Sonia
Camminava da un po’ costeggiando il precipizio:
La montagna da un lato, il vuoto dall’altro, il vento tutt’intorno.
Cercava appigli, mani amiche che le dessero sicurezza, che non le facessero avere così tanta paura di cadere.
Ma più cercava e più la paura aumentava, trasformandosi in terrore.
Quando arrivò sulla parte più alta della montagna, l’unica cosa che sentiva era solitudine, abbandono e terrore.
Si accorse, mentre le gambe le cedevano per l’incontrollabile tremore, che aveva smesso di respirare.
Era in apnea, come fosse sott’acqua. Lei però non aveva branchie.
Allora chiuse gli occhi e scese con la mente fino al suo stomaco, allargandosi ai polmoni e chiese loro il favore di ricominciare a funzionare.
Il timore cominciò a dilatarsi, facendosi sempre più leggero a mano a mano che il respiro tornava.
Piume come nuvole…paura che svaniva mentre inspirava ed espirava.
Lentamente, al ritmo di una melodia che solo lei poteva sentire nella sua testa.
Aprì gli occhi e si guardò le mani. Le aveva cercate in ogni luogo fuori da sé e loro erano sempre state lì: erano parte del suo corpo, parte della suo essere, compenetrate con la sua anima.
In fondo al precipizio, un uomo su una barca, solo, nel mare agitato dalla tempesta incombente, la salutava.
Non chiedeva aiuto.
Sorrideva.
Poteva sentirlo.
La invitava a saltare.
Osservò le proprie dita cambiar forma per divenire piume. Le braccia fremettero per trasformarsi in ali.
La bocca si aprì in un sorriso rivolto all’uomo in mare e alle nuvole che stavano per avvolgerlo. Le labbra si fecero becco.
Urlò la sua libertà e saltò.
Divenne aquila.
Il suo respiro era così ampio da accogliere il cielo.
Cercò l’uomo con lo sguardo.
Non lo vide.
Poco dopo però un delfino cantò.
Era lui, con l’anima blu e lo spirito trasparente che la raggiungeva.
Da quel giorno, tra le scogliere alte e frastagliate che tagliano il mare quasi sempre in tempesta, ogni giorno all’alba e al tramonto, un’aquila e un delfino vengono scorti mentre attraversano la vita, in pace con se stessi e in armonia con la natura che li ha accolti.
…
Poesie per un’amica.
A Sonia
Galleggio nel fiume della calma,
Alla deriva…
Le sponde erbose mi fan da giaciglio
E la pace è la mia unica meta.

I sacri flauti dei fiumi,
Suonati da anime salve,
Illuminano i miei passi
Mentre avanzo lenta
Nella foresta che dal dubbio
Rivela l’incanto.

Ti prego
Aiutami a trovare la pace
La pace dei motivi e delle ragioni
La pace dal dolore e dalle incomprensioni
La pace della vita che scorre
La pace del passato che torna e rimane
La pace del futuro che non posso sapere
La pace del presente che conta
E soprattutto
Aiutami a trovare la pace della morte che avviene.

Oggi non ho voglia di essere grande
Oggi non mi va di essere forte
Oggi divento minuscola e fragile,
Mi siedo sotto a un fungo dal largo cappello
E aspetto che passi la pioggia.
Perché quando anche gli angeli piangono
È concesso essere minuscoli, fragili
E appoggiare le spalle a un fungo accogliente che, senza chiedere,
Dona riparo.

Questo fiore non te lo lascio, lo porto a casa con me:
I petali sono i momenti vissuti insieme
I semi sono gli insegnamenti che mi hai donato
Lo stelo è la scala che mi unirà a te
Dalla terra al cielo
Fino a che saremo entrambe
Aria
Fino a che saremo entrambe
Ricordo.

Riposa
Col sorriso degli angeli a farti da stella
E le ali forti dell’aquila a sorreggerti nel viaggio.

Il vecchio del bosco
Mi guarda mentre attraverso il fiume
Sente i miei piedi ghiacciati tremare
Incoraggia la mia paura, perché solo
Vivendola giungerò all’altra riva.
Il vecchio del bosco
Chiude gli occhi mentre cado nel fiume,
Mi canta la pace con voce amica
Solleva la mia anima con ali d’amore,
Mi aiuta a respirare.
Il vecchio del bosco
È lo spirito saggio che illumina i miei pensieri e mi sorride quando
Libera da fardelli
Lo abbraccio.

Oltre
È dove si rifugia la mente
Quando il corpo pesa
Oltre
È dove non esiste spazio
Oltre
È dove il tempo coincide con l’eterno
Oltre
È un arcobaleno che non ha…
Fine.


…
Ciao Sonia. Ti voglio bene.
https://www.youtube.com/watch?v=dRqCKeerLag
Sonia ha letto con tanta emozione l’amore che hai dedicato a lei..e sono sicura che su quella nuvola, sta facendo spazio ad un raggio di sole per scaldare il tuo cuore….è il suo sorriso indelebile 🌹
Non ho parole, anche perché in queste cose devastanti non c’è ne sono … il mondo ti crolla addosso, ma continua ad andare avanti.
Ho letto tutto l’amore per la tua Sonia, sono certa che lei ti sta sorridendo ❤️
Ti abbraccio stretta stretta cara Roberta e non aggiungo altro 😔💔🌹
Maura
La perdita improvvisa o prematura di una persona che amiamo e che è stata tanto per noi , suscita sempre forti sentimenti anche contrastanti , domande , rabbia , poesia…
In te ne ha suscitata tanta ! Spero che il tuo dolore po’rofondo si lenisca col tempo e che il ricordo di ciò che di bello avete vissuto insieme ti possa strappare un dolce sorriso ! Un abbraccio!😘🌼
Quando qualcuno che amiamo va via ,l’anima si spezza ma l’amore che proviamo per loro è come oro che che unisce i pezzi come vasi cinesi ricamati