DIDASCALI-AMO 3
LO SCRIGNO DEGLI ATTIMI
Didascaliamo 3: lo scrigno degli attimi è una nuova raccolta di didascalie, la terza per l’appunto, che va a sottolineare l’importanza delle piccole cose, delle piccole conquiste, degli attimi che la vita ci dona.
Permeato da uno spirito di rinascita dopo l’ennesimo incontro con la morte, con la paura e con il buio, Didascaliamo 3 è un inno alla vita e alle crepe, alle cicatrici che ognuno di noi ha incise sulla pelle.
In questa raccolta c’è un invito a saltare, ad andare oltre, a credere di potercela fare perché quando lasciamo andare tutto, è proprio quello il momento in cui la leggerezza ci accompagna e spinge a volare.
Di seguito un brano tratto dal capitolo ” Storie brevi” che rende perfettamente l’idea di quanto detto sopra.
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A Sonia.
Camminava da un po’ costeggiando il precipizio
La montagna da un lato, il vuoto dall’altro, il vento tutt’intorno.
Cercava appigli, mani amiche che le dessero sicurezza, che non le
Facessero avere così tanta paura di cadere.
Ma più cercava e più la paura aumentava, trasformandosi in terrore.
Quando arrivò sulla parte più alta della montagna, l’unica cosa che
Sentiva era solitudine, abbandono e terrore.
Si accorse, mentre le gambe le cedevano per l’incontrollabile tremore, che
Aveva smesso di respirare.
Era in apnea, come fosse sott’acqua. Lei però non aveva branchie.
Allora chiuse gli occhi e scese con la mente fino al suo stomaco,
Allargandosi ai polmoni e chiese loro il favore di ricominciare a
Funzionare.
Il timore cominciò a dilatarsi, facendosi sempre più leggero a mano a
Mano che il respiro tornava.
Piume come nuvole… paura che svaniva mentre inspirava ed espirava…Lentamente… al ritmo di una melodia che solo lei poteva sentire nella
Sua testa.
Aprì gli occhi e si guardò le mani. Le aveva cercate in ogni luogo fuori
Da sé e loro erano sempre state lì: erano parte del suo corpo, parte della
Suo essere, compenetrate con la sua anima.
In fondo al precipizio, un uomo su una barca, solo, nel mare agitato
Dalla tempesta incombente, la salutava.
Non chiedeva aiuto.
Sorrideva.
Poteva sentirlo.
La invitava a saltare.
Osservò le proprie dita cambiar forma per divenire piume. Le braccia
Fremettero per trasformarsi in ali.
La bocca si aprì in un sorriso rivolto all’uomo in mare e alle nuvole che
Stavano per avvolgerlo. Le labbra si fecero becco.
Urlò la sua libertà e saltò.
Divenne aquila.
Il suo respiro era così ampio da accogliere il cielo.
Cercò l’uomo con lo sguardo.
Non lo vide.
Poco dopo però un delfino cantò.
Era lui, con l’anima blu e lo spirito trasparente che la raggiungeva.
Da quel giorno, tra le scogliere alte e frastagliate che tagliano il mare
Quasi sempre in tempesta, all’alba e al tramonto, un’aquila e un delfino
Vengono scorti mentre attraversano la vita, in pace con se stessi e in
Armonia con la natura che li ha accolti.
Piccola storia breve di una paura che diventa nuova vita.
Buona lettura e sereno volo a tutti voi.
Roberta Leonardi
Alias @incastri_illibro
UNA SELEZIONE DI DIDASCALIE
Tutto il dolore che hai provato
È la prova dell’immenso amore che hai donato e ricevuto.
Non aver paura del dolore
È la conferma che in te c’è Amore.
La ferita che ti ha spaccato il petto
È la sorgente dalla quale scaturisce la tua luce.
L’equilibrio delle pietre.
Gli eventi materiali della vita
Sono tenuti insieme dalla forza invisibile dello spirito
Così le pietre che formano il nostro destino
Trovano un equilibrio calmo
Se la nostra anima è in pace.
Ho abbracciato un albero
E ho sentito il tuo spirito
Entrarmi sottopelle.
I segreti dimenticati su una panchina ormai vuota
Dipingono l’inverno di distanza.
Riposa
Col sorriso degli angeli a farti da stella
E le ali forti dell’aquila a sorreggerti nel viaggio.
(per la mia cara Sonia)
I poeti vedono oltre il cemento
E parlano con gli alberi.
In una calda notte d’estate
Ho letto i colori proibiti della tua anima
Li custodirò in segreto
Lasciando che i grilli ne cantino il ricordo.
Una fotografia consegna il ricordo di un istante all’eternità.
Oh, Vita!
Che ti vesti di stelle nelle notti più buie,
Sei un vortice di petali che mi sollevano l’anima
Quando, con ali rotte, ti vengo a cercare.
Mi rifugio in un faro
Cosicché spinta dal mare
Possa abitare il cielo.
Adoro lo scorrere veloce delle gocce sui vetri dei treni…
Mi ricordano quanto il tempo,
A volte, possa segnare senza ferire…
Lasciando una carezza bagnata a rinfrescare il volto di chi la riceve.
I luoghi sono stati d’animo.
Non riesco a parlare.
Vorrei solo che ti sedessi accanto a me
Ad ascoltare il silenzio,
Senza paura.
Vorrei solo respirare con te
Mentre le nostre mani strette insieme
Si ricordano dove vive il coraggio.
Il ritratto di un’ombra
Traspare grazie alla sua luce.
Nel dolce incedere del mio passo lento
Ricordo dove vive la felicità.
Se hai paura del drago
Ricorda che sei dentro
A una favola.
La felicità è un attimo,
Scivola via veloce.
In realtà, è tutto quello che riusciamo a costruirci intorno
Che fa la differenza.
Il mondo degli “attimi”.
Attimi che la vita ci dona.
Attimi che la poesia dipinge.
Attimi che il dolore congela.
Attimi che una foto immortala.
Attimi che una didascalia sottolinea.