
Lo studio di Don Chisciotte.
Profuma d’incenso lo studio di Don Chisciotte
Il suo aroma ti avvolge su una poltrona comoda
Per scomodi racconti.
L’odore scompare quando appare la parola.
Lui, cavaliere sconosciuto, ha occhi che ascoltano dietro lenti rotonde,
Una barba di luce pizzicata d’ombra
Ed una sciarpa blu che un tempo ha volato.
Aviatore o poeta parigino,
Non saprei.
Rassicura la posa.
Le finestre hanno sbarre, ma sono aperte.
Se mi trasformo in fumo
Posso fuggire.
Non sento però il bisogno di scappare.
Resto nella mia forma umana a parlar di fantasmi, spettri ed anche ricordi pacifici.
Il sogno verrà ad aiutarmi.
Don Chisciotte ha un mazzo di chiavi nascosto, in un luogo senza forma,
Un cassetto senza stanza.
Forgerà una copia di quelle che incastrano
Ed aprono le mie serrature
E me ne farà dono.
Appare il sole e torna l’odore d’incenso.
Come riemersa da un mondo sommerso
Me ne vado con l’ombra silente
A cui devo dar corpo.
Questi versi li ho scritti subito dopo la mia prima seduta di psicoanalisi. Raccontano l’impatto col mio analista che, da allora, chiamo Don Chisciotte. Quando glieli ho letti, lui mi ha chiesto il motivo di quel nome.
Come tutti sapete, Don Chisciotte è il nome del protagonista di un romanzo del 1600 di Miguel de Cervantes ” Don Quijote de la Mancha”.“ Questo bizzarro personaggio è un cavaliere visionario, impazzito, noto ai nostri giorni per la sua folle e, dai più considerata inutile, battaglia contro i mulini a vento.
Allora perché proprio lui?
Innanzitutto perché me lo ricorda fisicamente: alto, magro, con il pizzetto. Inoltre perché lui, El Quijote, crede e lotta senza sosta e senza paura per i propri sogni, a prescindere dall’opinione altrui. Infine, e questa è probabilmente la ragione più intima, questo eccentrico e sfortunato cavaliere ( di botte ne prende infinitamente tante) vede un mondo che i così detti “normali e sani” non vedono.
Allo stesso modo, il mio analista è in grado di entrare nel mio sogno ed osservare quell’universo fatto di strati accumulati di esperienze di vita, alcune delle quali dimenticate, accantonate, messe nell’angolo più nascosto della casa della mente, dandomi così nuove risorse per poterlo comprendere, metabolizzare, accettare.
Perché ve lo racconto?
Semplice, per rispondere alla domanda che mi ha posto un’amica lettrice. Dopo aver letto sia Incastri che Il castello dei sogni, mi ha chiesto se fossi stata in grado di affrontare tutto da sola.


Lo credevo. Fino a qualche mese fa ne ero convinta.
Poi però è arrivata l’ombra, inaspettata, inattesa, non annunciata ed ho avuto paura. Paura di me stessa, di quel lato oscuro che tutti abbiamo in quanto parte integrante della luce, ma che non riuscivo più a gestire. Quindi, cara amica, la risposta è:
No! Non sono stata capace di gestire il carico emotivo sulle mie spalle e nel mio animo, solo con le mie forze.
Riconoscerlo è stato durissimo, comporre quel numero e chiedere aiuto è stato straziante. Ho pianto. Mi sentivo sconfitta ma, al tempo stesso, orgogliosa di me, di essermi mossa, di aver compiuto il primo passo verso la salvezza.
Ogni percorso poi, è unico, personalissimo ed irripetibile, ma l’unicità del dolore e della confusione, non ci appartiene, è di tutti. Pensare che siamo i soli a soffrire, a stare così male, è un’illusione. Siamo in tanti ad essere o esser stati travagliati e forse è proprio per questo che ciò che scrivo, arriva, in qualche modo raggiunge alcune anime che si riconoscono, stupite, nelle mie parole.
Il mazzo di chiavi ancora non ce l’ho.
Senza dubbio ho già acquisito nuovi mezzi per spostarmi, cambiare punto di vista, e dare una differente luminosità e riflessi ad alcune immagini.

Perché alla fine, che si voglia o no, è tutta questione di LUCE, e lei c’è, torna sempre, nell’infinito rincorrersi tra tenebre e chiarore, l’alba sorgerà. Se poi, doveste trovarvi in una notte profondamente oscura, non dimenticate di cercare il vostro faro.

Ha un bagliore intermittente, quindi potreste non individuarlo subito, ma abbiate pazienza, respirate, e vedrete che quel lume, che è stella in un cielo notturno oscurato da nuvole nere, si mostrerà.
Vi lascio con un’altra poesia, testimone di questo percorso e, dal profondo del mio cuore, vi auguro:
BUONGIORNO!
Terapia : valigia
La vedi quella valigia aperta sul letto?
C’è la mia vita dentro.
Panni piegati che ora ho sparso, spiegati, sul materasso nudo
Spoglio
Come la mia coscienza
Che sporge da una tasca interna ed è ancora
Prigioniera
Della cinghia che unisce e ferma l’ordine.
Ora però è tutto all’aria.
Quel cattivo odore?
Saranno i miei peccati…
Quel profumo?
Il mio cuore buono…
Che perdona a volte, ma non sempre.
Graffiato,
Trova così difficile perdonarsi.
Ho freddo. Tremo.
Ho caldo. Fremo.
Maglioni e costumi son maschere smesse che ormai non servono più.
Vuota, per riempire,
Vera, per capire,
Preziosa, per amare
E non dover mai più ferire,
Non dover mai più ferirmi.
Roberta Leonardi, Dicembre 2020.
Benvenuto a Don Chisciotte, che è riuscito a tirare fuori la parte più vera, più poetica e più vissuta, di questa grande, nuova poetessa🤗
Solo una parola: Grazie!
Don Chisciotte.
Solo una persona dalla creatività come la tua avrebbe potuto affiancare questa a immagine a una figura come quella del tuo analista.
Forse vedendolo così, aiuterai chi ha ancora dei muri tra lui e la terapia.
I versi inediti sono bellissimi, in entrambi ti leggo con una sorta di nuova consapevolezza e forza.
Tienitele strette.
Ti abbraccio
Lo farò, Alessia. Ci sto lavorando tanto.
Tanto bella la tua definizione … come i versi che leggo sempre con molta avidità mi fa sempre … bene 😌 grazie Roberta per regalarci cose uniche …. nel quale mi ci rispecchio … il dolore accumuna tanti di noi ❤️ .
Un abbraccio stretto e ancora grazie 🙏🏻
Grazie a te, Claudia.
La tua presenza è importante per me.
Grazie.
Che bene!!! Quanta energia positiva che sento! Sono contentissima per te. Ti meriti pace e gioia.
Un bacio grande
L’energia positiva tornerà a poco a poco. Intanto ritrovo l’energia in sé. 🙏🙏🙏
Un abbraccio.
Non è da tutti affrontare le difficoltà tenendo la porta aperta e non certo per scappare, bensì per lasciare andare ciò che non ci appartiene più. Meriti di rinascere. Il coraggio e la forza non ti mancano insieme a tanta voglia di esprimerti.
Un abbraccio ❤️
Grazie mia cara Vincenza.
Grazie per queste parole.
Queridísima Roby, consigues transmitir con mágicas palabras los momentos difíciles. Es siempre un placer leerte.
Un cálido abrazo Amiga.
Gracias mi dulce Silvy,
Qué te llegue mi abrazo sin fronteras!
Cuidate mucho Y dale recuerdos a mi isla del alma💚