INCASTRI
Questo è un romanzo che vede rincorrersi e richiamarsi attraverso racconti e sogni, personaggi appartenenti a tre distinte generazioni. In un’Italia che va dagli anni 30, al giorno d’oggi, Anna, Pietro, Rachele e Gioele, insieme ad altri personaggi, danno vita ad un ventaglio di eventi e situazioni che in principio possono apparire separati, ma che poco a poco si uniscono ed incastrano, appunto, in un intreccio di vite strettamente connesse tra loro.
Anna fotografa la vita, Pietro la racconta in quanto maestro di storia, Rachele la tesse nel suo ruolo di sarta e Gioele la subisce messo alle corde della sua adolescenza. I quattro sono legati tra loro da parentele ed amicizie che verranno svelate poco a poco.
I nostri personaggi si muovono tra l’Italia ( Monticchiello, Redipuglia, Roma) e l’Europa (Valencia, Colonia, Rodi, Gran Canaria, Parigi) regalando, in questo viaggio, viste e profumi di
luoghi reali e paesaggi evocativi.
Il passato, gli insegnamenti dei nonni, dei genitori, i ricordi vissuti e tramandati saranno il filo sottile che li unirà, svelando al lettore, con non pochi colpi di scena e salti spazio temporali, come queste quattro persone possano, in qualche modo, essere parte di uno stesso quadro.


Tutti saranno chiamati a scegliere. Ognuno a suo modo dovrà decidere se vivere e, soprattutto, come vivere. Morte, dolore, rabbia, amore, gioia e rinascita. I nostri principali personaggi
attraverseranno tutte queste fasi per poter avanzare nel loro personale cammino. Dovranno dire “addio” e dare il “benvenuto”. Dovranno aiutare ed essere aiutati. Perché la vita è un continuo divenire, sostenuto però, da quanto appreso in passato.
Non saranno scelte facili quelle a cui verranno chiamati: alcune saranno inevitabili ed altre non dipendenti dalla loro volontà, ma la Speranza e la ricerca della propria Dignità, li faranno lottare ed andare avanti arricchendo la valigia che portano con sé.
Incastri è un viaggio fisico ed emotivo attraverso la vita, che spesso parla e si rivela in fasi oniriche che risultano fondamentali per lo sviluppo degli eventi.
Prendete per mano Anna, Pietro, Rachele e Gioele e venite a scoprire cosa custodiscono nel loro prezioso bagaglio.
Buon viaggio.
Le sue fotografie erano appese alla parete e poco a poco iniziava a riconoscerle, a rivedere i luoghi dove le aveva scattate, ad annusare i profumi che le avevano incorniciate, a sentire i rumori che le avevano suonate e che ancora ora, apparentemente mute in una cornice, riecheggiavano nella sua mente…
(capitolo 1)
… C’è tanta gente mamma, rispose Maria, tutti in fila come quando portano in processione il Santo del Paese, ma sono tutti tristi, le signore hanno fazzoletti neri sulla testa e davanti non c’è il Santo, ma una scatola grande marrone di legno con delle maniglie ai lati e dei signori che la tengono sulle spalle… ma dove vanno tutti?
La madre lasciò cadere il panno che aveva tra le mani e corse da lei. Guardò fuori ma non vide nulla…
(capitolo 2)
Anna, come un albero, prendeva vita dalla terra ed alla terra la restituiva, in pace con gli elementi della natura, in pace con i suoi pensieri, in un lento, necessario addio a ciò che era stato e non sarebbe tornato. ( Cap. 11)
I piedi penzolavano nel vuoto. Non aveva paura, la stretta era salda, sicura. Guardò verso l’alto e, sorridendo, riconobbe il volto rassicurante di sua nonna che, con una forza inaspettata, la tirò fuori dal pozzo. ( Cap. 13)
Quanta maestria : c’era tutta l’arte dell’amica. Scattò una foto e poi un quadro sulla parete attirò la sua attenzione. Avvicinandosi vide che non era un quadro ma una vecchia foto in bianco e nero. ( cap. 5)
… E voltandosi, uscì. Lasciando una scia di gelo ed incredulità alle sue spalle.
Il portantino la guardò e con un triste sorriso le accarezzò la mano e le disse : si accomodi qui signorina. Questo è ”il giorno della tristezza” in reparto. Sto mondo è comunque popolato da gente che sa solo giudicare. Venga l’accompagno io.
(capitolo 3)
Quella mattina Pietro stringeva forte la mano del nonno, sapeva che doveva fare così in posti molto affollati, e quello lo era decisamente, affollato. In cuor suo sapeva anche che quella non era una Domenica mattina come le altre.
(capitolo 4)
… Aspettare che passi??? Chiese con rinnovata rabbia.
No Anna, disse Rachele. Non passa.
Anna la guardò con fare interrogativo, quella risposta l’aveva spiazzata.
(capitolo 5)
Pietro alzò lo sguardo e Rachele lesse riconoscenza nei suoi occhi lucidi. (Cap. 7)
“Si va a San Galgano! Abbazia, Natale e cielo aperto. Mi sembra un tris perfetto per questa inattesa giornata da condividere. ” Senza neanche osare contraddirla e non sapendo di cosa si trattasse, i due si guardarono ed annuirono soddisfatti. ( cap. 9)
Un assolo di archi accompagnava la figura di una donna, nuovamente illuminata, mentre sorseggiava un caffè in un bar con accanto una valigia. ( Cap. 16)


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nei due formati disponibili: cartaceo e kindle.