PIUMA

 

Piuma
Piuma

Piuma

Quando qualcuno se ne va improvvisamente, senza una malattia, un segno di vecchiaia, un indizio anche minimo di quella imminente dipartita: il suolo sotto ai nostri piedi si squarcia.
È una caduta libera col cuore frantumato, ferito.
Mentre precipitiamo siamo congelati dallo shock.
La percezione di quanto accade intorno a noi, è distorta, come dentro ad un’ampolla, anzi di più, come dentro ad una vaschetta per pesci rossi.
Noi siamo il pesce rosso e sbattiamo la testa sul contenitore, cercando di avvicinarci per capire ciò che qualcuno ci sta comunicando dall’altra parte del vetro.

Nulla. Purtroppo non percepiamo niente. Ci giungono solo suoni ovattati, incomprensibili. Sembrano schiuma pronta a dissolversi.

Schiuma
Schiuma pronta a dissolversi

 

In realtà un senso non c’è.
Una spiegazione, una plausibile, neanche.
Solo dolore.

La mente trova un suo silenzio, ma l’anima grida soffocata sott’acqua da macerie non ben identificate, ma accumulate nel tempo.
Tutto torna a galla, riemerge e ci sommerge.
Anneghiamo nella palude della nostra tristezza.

Ebbene, quando è accaduto a me, ho trovato un rimedio, non una cura.
La cura è spesso artificiale, associata a medicine e farmaci.
Il rimedio è naturale, viene, nasce dall’unione tra noi e la natura e, attraverso le nostre vene, trova la strada giusta per darci sollievo.
Forse è placebo.
Ciononostante solleva, permette di andare avanti.
Il mio rimedio è stato la scrittura.

scrittura
Scrittura

All’inizio dell’articolo, nella foto di apertura, ho catturato una piuma, ciò che si usava un tempo per scrivere immergendola in un calamaio pieno di inchiostro.
È una piuma spezzata, vissuta, ridotta maluccio, mi azzarderei a dire, però c’è, è qui, esiste e resiste.

Qualcuno potrà ritenere che il suo esserci, l’essere sopravvissuta alla tempesta, sia anche la sua condanna.
Forse, in una piccolissima e recondita parte dei “perché” dell’universo, è proprio così.
Ma non per me.
Per me quella piuma è simbolo, è salvezza, è la mia possibilità di continuare, di coltivare, di mantenere vivo ciò che, in apparenza, non lo è più perché non più visibile, tangibile, udibile se non dentro di noi. Allora con questa Penna spelacchiata, darò vita, creerò storie e personaggi.

Incastri
Incastri

In loro ci saremo tutti noi, allora come adesso. Saranno visioni di cosa sarebbe stato o sogni di come vorremmo che fosse.
Un universo parallelo, custodito da pagine bianche e “copertine” colorate a proteggere dal freddo e dal buio che destabilizza.
Un mondo dedicato e vero, come il ricordo di chi è scomparso lasciando una sedia vuota, e del rimedio che l’esistenza ci ha concesso per guardare quella seduta solitaria, senza, ogni volta, ricadere nel baratro.

Qual è il vostro rimedio?

Roberta Leonardi, 6 Ottobre 2020

Questo articolo ha 16 commenti.

  1. Silvia

    Il mio rimedio? Leggere le tue parole🌹

    1. Roberta Leonardi

      Per me, un grande onore.
      Grazie Silvia.

  2. Simona

    La mia grande perdita é stato il mio papà. Il rimedio é stato ed é avvolgere la mia mamma ogni giorno nel mio scialle invisibile. 💖

    1. Roberta Leonardi

      Che non manchi mai stoffa su questa preziosa tela d’affetto.

  3. Sonia

    Stupendo tutto quello che scrivi…

    1. Roberta Leonardi

      Sonia, anima friulana: grazie!

  4. Cenzina54

    Dietro la tua scrittura c’è una persona vera. Non c’è niente da fare si avverte quando è autentica. Percepisco nelle tue parole una grande sensibilità, autenticità e talento.
    Grazie!!!

    1. Roberta Leonardi

      Grazie per queste parole.
      Non immagini quanto valgano per me.
      Infinito è il mio grazie.

  5. Oriana

    Il mio rimedio è mettere le mani nelle cose. Mettere le cose insieme e vederle prendere forma. Non importa granché il risultato finale. Ma mi fa sentire utile soprattutto davanti alle cose che non posso cambiare. Mi fa sentire il senso di scopo che l’impotenza cii toglie. Grazie Roby sei una fonte inesauribile di riflessioni e di bei momenti di lettura.

    1. Roberta Leonardi

      Grazie a te per questa intima condivisione.

  6. Silvana

    Grazie, grazie e grazie per renderci partecipi delle tue emozioni e dei tuoi splendidi pensieri.
    Per te la piuma, e per me le stoffe,
    Carissima Roberta ricevi un caldo abbraccio.

    1. Roberta Leonardi

      Grazie Silvy! È arrivato.

  7. Stefania

    Il mio rimedio, quando non mi sento in equilibrio tra ciò che sono, ciò che vivo e ciò che invece vorrei essere, è sfogarmi sferruzzando, ricamando o impastando. Ho bisogno di usare le mani per creare qualcosa che parli di me, anche se mi piacerebbe un sacco essere capace di trasformare tutto ciò in parole, dato che sono anche un’accanita lettrice di qualunque tipo di lettura….e l’unica pecca che ho trovato nel tuo libro è che è finito troppo presto 😉

    1. Roberta Leonardi

      Stefy!!!!
      Che dolce che sei! Grazie.
      Non preoccuparti: a metà Novembre arriveranno i racconti…così avrai nuove cose da leggere.
      Ps: adoro quello che crei, dalle foto che vedo sono modelli bellissimi.
      Complimenti a te!

  8. Alessia

    Io, un rimedio, ancora non l’ho trovato, ma grazie per aver condiviso il tuo.
    Ogni tuo scritto è una preziosa parte di te che ci regali, e personalmente la custodisco gelosamente.

    1. Roberta Leonardi

      Forza Alessia!
      Ti abbraccio.

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