
Teatro: dove i sogni iniziano e prendono forma.
Sabato 27 Marzo sarà la giornata mondiale del teatro.
Cos’è per me il teatro? Ve l’ho detto nel titolo. Il Teatro è quel luogo dove i sogni iniziano e prendono forma.
Ricordo perfettamente che a 17 anni me ne innamorai e divorai in un sol boccone i tre volumi del teatro di Shakespeare che scoprii di avere a casa.
Il nostro, quello tra la sottoscritta e William, è stato un grande amore, una intensa passione oserei, quasi, affermare.
Ne fui talmente sconvolta ed attratta che iniziai un corso di teatro a scuola. Era una nuova attività extra-scolastica, di quelle che nei primi anni novanta cominciavano a fare capolino.
Ero molto timida allora. Se sapevo di dover intervenire o esprimermi su qualcosa, il cuore batteva all’impazzata e sudavo freddo. Indubbiamente lo stato ansiogeno mi caratterizza fin da tempi non sospetti.
Quel corso di teatro piovuto dal cielo, gratuito, mi appariva come un’occasione per aprirmi, conoscere persone con la mia stessa passione, ed anche per comprendere a fondo quel mondo del palcoscenico che tanto mi affascinava.
Sorprendentemente per me, è ovvio, la mia autostima a quei tempi era pari a zero, risultai esser bravina.
Portata per la lettura e l’interpretazione, durai due incontri.
Senza cattiveria alcuna, mio padre mi chiese se fossi in grado di portare avanti entrambe le cose: studio ( era l’anno della maturità) e teatro.
“Ben vengano le passioni ma il dovere prima di tutto”.
Conscia del sacrificio che comportava farmi studiare, ed incentivata dalla scarsissima fiducia nella mia forza di volontà, abbandonai quella magica attività pomeridiana che tanto mi rappresentava, e che mi trasportava in luoghi sconosciuti, dove potevo divenire chiunque.
Non fraintendete: non fu mio padre a non credere in me, la sua domanda era legittima, fui io a non lottare per quello che, probabilmente non ero ancora cosciente, fosse un sogno.
Voi avete mai rinunciato a sognare perché convinti di non esserne all’altezza?
Il mio abbandono, però, non mi allontanò dalla magia del sipario.
Lessi tante opere ed autori: Ibsen, Pirandello, Eduardo de Filippo, Goldoni, Beckett, ma lui, il caro William, aveva un posto speciale nel mio cuore.
Amleto, il celeberrimo principe di Danimarca, rimane, senza dubbio, uno dei miei preferiti. L’ho amato profondamente nei suoi dubbi, nei suoi struggimenti dell’anima e su quel ” tutto il resto è silenzio”, ho versato e verso migliaia di lacrime.
Da allora il teatro mi affascina, coinvolge e cattura come una carta moschicida con le mosche, però senza effetti mortali.
Anzi, andare a vedere uno spettacolo è, uso il Presente Indicativo perché non mi arrendo ad usare un “era”, Imperfetto pandemico, un piacere intimo e carico di emozione.
Quando cala il silenzio, si spengono le luci e si apre il sipario, non cercatemi, sono volata via nel sogno, sono palco, scenografia e personaggio, sono arte che vibra e celebra la vita.
Vi racconto un altro aneddoto, che vede come protagonista un fondamentale autore del cuore, precedentemente citato.

Ero in seconda liceo classico, succursale Via delle Rande dell’Anco Marzio, sezione F, ora di Italiano, tenuta dal professor Marco Beconcini.
Lui entrò in classe col suo inconfondibile piglio toscano e ci chiese di metterci comodi, di sederci come e dove preferivamo.
Mentre noi, diciassettenni increduli, eseguivamo incerti il suo invito, lui, che era anche un eccellente pittore di acquerelli, fece un disegno alla lavagna.
Con svelta maestria apparve una strada, un lampione, un tavolino ed un paio di sedie.
Appena terminata l’opera chiuse le veneziane, girando verso l’interno solo alcune stecche di plastica per creare una sorta di “buio in sala”e spot puntato sulla cattedra.
Si sedette con i piedi sulla professionale scrivania, ci guardò, sorrise, aprì il libro che aveva estratto dalla sua valigetta, ed iniziò a leggere.
Luigi Pirandello, atto unico: L’uomo dal fiore in bocca.

Mentre ne scrivo, nel ricordare quel momento, mi commuovo.
Sinceramente, sulla linea del mio tempo trascorso su questa terra, quella è stata un’esperienza unica, indimenticabile, che mi ha segnato l’anima.
Se vi va, immergetevi in questa toccante storia; un dialogo tra un uomo dal fiore in bocca ed un pacifico avventore.
https://pillolediteatro.files.wordpress.com/2017/11/luigi-pirandello-luomo-dal-fiore-in-bocca.pdf
Terminata la lettura, ne dibattemmo, ci spinse a riflettere su personaggi, situazioni e simboli ed io uscii da quell’aula, cambiata.
Quel professore meraviglioso, mi aveva dato uno strumento in più, aveva aperto una fessura nella sensibilità che, tutt’oggi, ancora mi porto addosso.
Non so che fine abbia fatto Marco Benconcini, so che anni dopo tornò nella sua amata Toscana, ma se qualcuno lo vede o lo conosce, gli dica, per favore, mille volte grazie da parte mia.
Credo di poter asserire che, se sono quello che sono, e scrivo ciò che scrivo, è anche per quei magici attimi vissuti in quell’aula circa trenta anni fa.

Purtroppo, in questo preciso momento storico i teatri sono chiusi. Per me è una privazione dolorosa, è un divieto d’accesso ai miei sogni, o comunque ad una parte di essi. Il teatro è, e sarà sempre, un luogo di cultura, arte e tradizione.
Teatro: dove i sogni iniziano e prendono forma. Mi auguro si possa presto tornare a sognare, in sicurezza, certo, ma con mente ed anima libere di volare, senza maschere, se non quelle dei personaggi che si muovono sul palco.
Roberta Leonardi, 23 Marzo 2021
Mi hai presa per mano e portata con te nei tuoi dolcissimi ricordi, dove la passione per il teatro non ti ha mai abbandonata. Quando scrivi hai il potere di farvi vedere quello che leggiamo. Grazie Genny
Che bello. Credo sia uno dei complimenti più gratificanti per una persona che si dedica alla scrittura.
Grazie Genny
Si il teatro è trasfigurazione della realtà, cioè entrare sognando nella profondità della vita…grazie Roberta per il tuo scrivere illuminante…
Lieta ti sia piaciuto. 😀
Che bella la tua condivisione …. l’arte ti appartiene, che siano ricordi che siano racconti che siano poesie … riesci sempre a coinvolgermi.
Grazie per questo ❤️
Grazie a te ed alla tua voglia di ascoltare, sempre.
Hai una capacità narrativa coinvolgente. Mi piace leggere e raccontare il proprio mondo interiore… è un modo per ricercarsi. Grazie Roberta per condividere ❤️
Ringrazio te, che hai sempre voglia di ascoltare.
Grazie di cuore, Cenzina ❤